riscrittura da Aristofane
drammaturgia e regia Marco Martinelli
assistenti alla regia Gianni Vastarella,Valeria Pollice e Vincenzo Salzano
con la collaborazione delle guide teatrali del progetto "Sogno di volare"
spazio e luci Vincent Longuemare
costumi Roberta Mattera
musiche Ambrogio Sparagna
musiche eseguite da Erasmo Treglia, Vincenzo Core, Antonio Matrone
con la partecipazione degli alunni del Polo liceale E. Pascale di Pompei, Istituto Tecnico E. Pantaleo di Torre del Greco, Istituto Tecnico R. Elia di Castellammare di Stabia, Liceo G. De Chirico di Torre Annunziata
produzione Parco Archeologico di Pompei
in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro Mercadante-Teatro Stabile di Napoli
È l’ultima commedia delle undici che ci restano di Aristofane. Cremilo è ossessionato dalle ingiustizie che attraversano la sua Atene: perché le ricchezze vanno solo ai malfattori? Rispettando il responso dell’oracolo, segue la prima persona che incontra, un cieco: quel cieco è Pluto, il dio della ricchezza. Per forza i soldi van sempre ai delinquenti e ai corrotti: perché il dio non ci vede! Cremilo lo cura e gli restituisce la vista, un atto “rivoluzionario” che porterà abbondanza e serenità nelle case dei giusti. Il testo presenta numerose variazioni del comico, ma sempre si posa sulle contraddizioni violente della polis, dal rifiuto della guerra alla distribuzione delle ricchezze. E ancora una volta la mano sapiente di Martinelli sa “intonare” al testo arcaico le improvvisazioni vitali e scatenate di 80 adolescenti napoletani.