un film di Marco Martinelli
voce e figura Ermanna Montanari
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
ombre di Dante e Virgilio Fabio Ceroni, Luca Pagliano
compagni di Ulisse Alessandro Bonoli, Fabio Ceroni, Fagio, Luca Pagliano
fotografia Alessandro Tedde
montaggio Marco Martinelli, Francesco Tedde
allestimento tecnico Fagio, Alessandro Bonoli, Fabio Ceroni, Luca Pagliano
presa diretta e sonorizzazione Marco Olivieri
assistente di produzione Martina Tagliani
organizzazione generale Veronica Gennari, Silvia Pagliano
musiche
Giacinto Scelsi, Mantram, per gentile concessione della Fondazione Isabella Scelsi, eseguito al contrabbasso da Daniele Roccato;
Marco Olivieri – U26
produzione Ravenna Teatro/Teatro delle Albe con il contributo di ADI – Associazione degli Italianisti, in collaborazione con Antropotopia
con il supporto di Comune di Ravenna, Viva Dante Ravenna 2020-2021, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura
Grazie
Stefania Gambirasio e Massimiliano Casavecchia per averci fatto scoprire la cripta di Santa Maria in Porto
Padre Lukasz Lukanowski, Fra Michele e tutti i padri della Parrocchia di Santa Maria in Porto per la gentile ospitalità
Franco Tramonti per il suo volto di “antico marinaio”, e Marcella
I versi del XXVI canto dell’Inferno sono tratti da Dante Alighieri, Commedia, a cura di Giorgio Inglese, Carocci editore
RASSEGNA STAMPA
Che voce ha l’Ulisse dantesco, ci siamo chiesti Ermanna ed io nell’ideare insieme questo breve film. L’Ulisse “gotico”, più che omerico, che emerge dalle pagine della Commedia, filtrato da chissà quali gorghi di prediche e leggende popolari, riusciamo davvero a sentirlo, con la sua voce di fuoco? E se è il “mormorare” di una fiamma, che voce ha la fiamma? Talvolta accade così, che le domande che ci poniamo, nell’iniziare un lavoro, non trovino risposte immediate, e capita poi che sia il fare a mostrarci la via. Come affermava Bruno Munari, “se faccio, capisco”. Per la lunga frequentazione che ci lega a Dante e alla sua opera, abbiamo subito accettato, e con gioia, la proposta dell’AdI di produrre un corto cinematografico sul XXVI canto dell’Inferno, in occasione del convegno “Dante e altri classici: da Petrarca a Soyinka”, svoltosi il 28 e 29 aprile 2021. Avevamo visitato, mesi prima, su suggerimento degli amici architetti Massimiliano Casavecchia e Stefania Gambirasio, la cripta della chiesa ravennate di Santa Maria in Porto: quei sotterranei, dove un tempo seppellivano i monaci, ci sono sembrati l’ambiente più adatto per immettere le ombre di Dante e Virgilio nei pressi dell’ottava bolgia. Lì quindi, con la gentile concessione di Padre Lukanowski abbiamo girato la prima parte del film, mentre la seconda, tra le fiamme, l’abbiamo girata sul palco del Teatro Rasi, in origine Santa Chiara, chiesa delle clarisse di metà Duecento, in cui, ci immaginiamo, il francescano Dante Alighieri sarà andato più volte a prender messa. Ermanna ha poi dato “voce e figura” ad Ulisse, con un tono intimo, stupefacente, di anima consumata dalle fiamme, riconducendo tutto lo spazio a uno specchio di ferro, un corpo diafano, insieme materico e trasparente, che rendesse inafferrabile l’apparire di quella voce, il suo mostrarsi mentre si dilegua.
M. Martinelli