Nephesh

Proteggere l'ombra

Alessandro Renda, Tahar Lamri
Nephes (ph Serena Spadavecchia) 1 Copia

L'opera

Cosa resta dopo la morte?
Quando varchiamo la soglia di un cimitero quali pensieri ci assalgono?
Cosa cerchiamo di vivo tra i morti?

NEPHESH – proteggere l’ombra è un'opera che affronta il tema della precarietà della vita.
Ognuno, in base alle proprie credenze, esperienze personali e culturali, percepisce il lutto in modo diverso.
Nel mondo di oggi in cui si tende sempre più ad allungare la vita, rifiutando la vecchiaia e l'inevitabilità della morte, si rischia di non ascoltare le proprie paure, rifiutando l'idea stessa della finitezza delle cose. Il cimitero si mostra allora come lo spazio sicuro in cui accettare e accogliere questa fase dell’esistenza con la dovuta serenità o lucidità. Il cimitero, oltre a essere un luogo di memoria, di preghiera, di riflessione sulla transitorietà della vita umana, rappresenta quell'incontro tra passato e presente, tra vita e morte.
È un varco tra coloro che ci hanno preceduto, noi stessi e coloro che verranno dopo di noi. Siamo stati futuro, saremo passato.

In NEPHESH – proteggere l’ombra un gruppo di 20 spettatrici e spettatori, in cuffia, viene accompagnato da una drammaturgia sonora in un percorso tra tombe e lapidi, polvere e ombre, iscrizioni e sculture presenti nel cimitero. Non è una visita guidata del cimitero né un podcast sul tema della morte né uno spettacolo. Si tratta di un tempo di ascolto per riflettere sui legami che uniscono le persone e la memoria, intrecciare riflessioni e racconti di vita e di morte e sul tempo che abbiamo a disposizione. In cammino tra zone monumentali e luoghi più nascosti e segreti si compie un attraversamento che è allo stesso tempo collettivo e introspettivo, e che offre visioni sulla morte provenienti da diverse culture o credenze religiose o da passi letterari e filosofici che hanno esplorato il tema. Nell’ascolto, oltre a paesaggi sonori spazializzati, ci sono voci che introducono a diversificate narrazioni, da una voce guida misteriosa a una più eterea fino a una voce interiore che fa delle proprie esperienze un ponte medianico per ogni ascoltatore.

NEPHESH – proteggere l’ombra si svolge al tramonto, anche durante le consuete aperture del cimitero, senza recare alcun disturbo alle funzioni o frequentazioni, trattandosi di un evento completamente silenzioso e rispettoso.
La camminata è anche un’occasione per interrogarsi sul potere delle fotografie e sulla nostra relazione con oggetti e cose, sull'architettura e le sue evoluzioni, sul profondo legame tra il cimitero e la città, sulla necessità di apprezzare appieno il tempo che abbiamo e le relazioni che coltiviamo, perché se forse possiamo svelare il mistero della morte è proprio attraverso la capacità di integrarla con la vita.

Nephesh è una parola ebraica che a seconda dei contesti in cui si usa può significare “soffio”, “respiro”, "anima", "vita", "essere vivente", "persona", “desiderio”, “gola”.

Crediti

ideazione, regia, drammaturgia Alessandro Renda

dramaturg, assistente alla regia Tahar Lamri

testo Tahar Lamri, Alessandro Renda

voci Gemma Hansson Carbone, Tahar Lamri, Alessandro Renda

design del suono, musiche e montaggio Francesco Tedde

missaggio Cecilia Pellegrini

realizzazione tecnica Antropotopia

organizzazione Serena Cenerelli, Elisabetta Garrone, Chiara Maroncelli, Francesca Venturi

ufficio stampa Federica Ferruzzi

produzione Albe/Ravenna Teatro

patrocinio Comune di Ravenna

in collaborazione con Azimut

ringraziamenti Ciro Montanari, Mattia Scarmin, Serena Spadavecchia, Marco Turchetti

Prima nazionale: Ravenna, Cimitero Monumentale, 7 ottobre 2024

Video

Un lutto è un terremoto. Qualsiasi morte è prematura. Sempre e comunque. [...] La morte cambia tutto, capovolge tutto. C’è un “prima” e un “dopo” la morte di qualcuno che ha fatto parte profondamente della tua vita.
Nephes (ph Serena Spadavecchia) 10 Copia

Galleria

Servizio di Serena Spadavecchia
Servizio di Riccardo Gallini
Servizio di Maria Pia Mastrosabato

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