l'opera
Aristofane ci parla
Aristofane non è polvere da museo. Aristofane è un adolescente infuriato. Per questo motivo è in perfetta sintonia con gli adolescenti di questo inizio millennio.
Scrive la prima commedia a diciotto anni: si scaglia contro la lunga guerra del Peloponneso, che devasta Atene, contro la miseria che cresce nei cervelli prima ancora che nelle case.
Il primo verso che ci resta del suo teatro è: «Quante cose mi mordono il cuore!». È l’incipit di un grande lirico, potrebbe essere Dante, o Baudelaire, o Walt Whitman. Lo mette in bocca a un vecchio contadino. Il suo genio sta
nell’intrecciare insieme, nella stessa commedia, le schifezze e i sogni, le battute oscene e i versi cristallini, la palude e il
cielo - è un «sapiente di Dioniso», il dio dell’imprevedibile - e lo fa attraverso un linguaggio scatenato: giochi di parole, doppi sensi, divertimenti verbali infantili.
Il teatro di Aristofane, come quello dei grandi
tragici, si fa potente strumento di indagine della società e della violenza che la attraversa. È in grado di parlarci, attraversando venticinque secoli con leggerezza. Come con Uccelli che, andata in scena per la prima volta nel 414 a.C., potrebbe anche essere scambiata per un’opera di evasione, dai toni favolistici, ma in realtà svela i retroscena dell’Atene democratica e dell’ideologia colonizzatrice dell’epoca.
Racconta di due ateniesi che disgustati dal
comportamento dei loro concittadini decidono di lasciare la città per fondarne una nuova, con l’aiuto degli uccelli, i quali, inizialmente ostili all’idea, finiscono per superare ogni diffidenza... Dialoghi e scenari che gli adolescenti riescono a far propri cogliendone tutta la forza e l’attualità, e che riescono a “mettere in vita” perché capiscono da subito che quella favola antica non solo parla di loro, ma dà loro diritto di parola.
Marco Martinelli
Sul palcoscenico, il frutto di un lavoro durato 10 mesi, che riunisce studentesse e studenti del Liceo “Ernesto Pascal” di Pompei e dell’Istituto “Eugenio Pantaleo” di Torre del Greco, realtà scolastiche apparentemente lontane che però si sono intrecciate e hanno trovato un punto di contatto in un nuovo progetto di non-scuola che Marco Martinelli è stato chiamato a condurre nel cuore del Parco Archeologico di Pompei. A loro si sono uniti i bambini di Foqus Quartieri Spagnoli (Napoli) e i partecipanti ai laboratori di Arrevuoto (Scampia).
crediti
drammaturgia e regia Marco Martinelli
musiche Ambrogio Sparagna
con sessanta adolescenti, Istituto Liceale “E. Pascal” di Pompei, Istituto Superiore Tecnico-Tecnologico e Professionale “E. Pantaleo” di Torre del Greco, Dalla Parte dei Bambini, Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli, Arrevuoto-Teatro di Napoli
Ambrogio Sparagna organetto
Erasmo Treglia violino a tromba, ciaramella, flauto armonico
Clara Graziano organetto, tammorra
Antonio O’ Lione Matrone tammorra, grancassa
spazio e luci Vincent Longuemare
costumi Roberta Mattera
aiuto regista Valeria Pollice e Gianni Vastarella
assistente alla regia Vincenzo Salzano
consolle luci Theo Longuemare
produzione Parco archeologico di Pompei
in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Giffoni Film Festival, ERT/ Teatro Nazionale
un ringraziamento ai docenti delle scuole coinvolte e a Rosa Miecchi per i movimenti coreografici
Istituto Liceale “E. Pascal” di Pompei
Silvana Berritto
Agnese Buonagura
Martina Capasso
Angela Rita Carbone
Giada Cesarano
Rossella Cesarano
Annamaria Cirillo
Mirjam D’Ambrosio
Angela D’Apice
Daiana De Luca
Annalucia Del Sorbo
Filomena Di Gennaro
Alessia Federico
Sara Formisano
Carmela Iovine
Miriam Iovino
Maria Lito
Angelica Marano
Antonia Paradiso
Stefania Piedepalumbo
Mariangela Pinchera
Annabel Romano
Maria Teresa Russo
Antonietta Stasi
Istituto Superiore Tecnico-Tecnologico
e Professionale “E. Pantaleo” di Torre del Greco
Nunzio Abruzzese
Francescapia Accardo
Erica Capone
Alessia Commesso
Alessandro D’Amato
Davide D’Istria
Fabrizio Vincenzo D’Urzo
Riccardo De Pasquale
Simone Di Franco
Nello Ferraiulo
Mario Festa
Annapia Izzo
Luigi Langella
Enrico Marino
Ines Mennella
Ciro Palomba
Raffaele Rivieccio
Salvatore Scuotto Bracale
Rosa Vitiello
Dalla Parte dei Bambini
Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli
Caterina Abbate
Annamaria Amato
Francesca Claudia De Santis
Francesco Esposito Mazzarella
Filippo Iollo
Fabrizio Longobardi
Adua Scotti
Lorenzo Tatafiore
Arrevuoto-Teatro di Napoli
Marzia De Magistris
Marialuisa Lattaro
Lidia Semmar
Carmen Signoriello
Prima nazionale: Pompei, Teatro Grande degli scavi, 27 maggio 2022
Amore si congiunse al Caos e generò la nostra stirpe, la prima che condusse alla luce. Poi nacquero il cielo e l’oceano e la terra e infine gli dèi immortali: ma noi siamo più antichi di tutti loro. Da noi uccelli vi vengono le cose più importanti: siamo noi a far sorgere le stagioni...