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Roberto Magnani

 

Si avvicina giovanissimo al Teatro delle Albe partecipando alla non-scuola, i laboratori che la compagnia conduce dal 1991 in tutti gli istituti superiori di Ravenna.

Nel 1998 viene scelto per interpretare uno dei dodici palotini nello spettacolo I Polacchi, testo e regia di Marco Martinelli, ispirato all'Ubu re di Alfred Jarry. Lo spettacolo raccoglie un successo internazionale da Stoccolma a Caen, da Teheran a Belgrado. I dodici palotini ricevono la nomination come "migliori attori under 30" per il Premio Ubu 1999. Dopo I Polacchi entra a far parte stabilmente del Teatro delle Albe e lavora in tutti gli spettacoli successivi della compagnia. 

Nel 2000 partecipa a Tingeltangel, da Karl Valentin. Nel 2000 è inoltre in scena sia ne L'isola di Alcina che nel Baldus, dove interpreta il brigante Baldus, e per questa interpretazione vince il prestigioso Premio Lo Straniero 2001. Insieme agli altri giovani attori del Baldus riceve un'altra nomination come "migliori attori under 30" per il Premio Ubu 2001.

Nel 2002 è Puck nel Sogno di una notte di mezza estate, riscrittura shakespeariana delle Albe; nel 2003 interpreta la Lucciola-pianta-topo ne I Refrattari, "drammetto edificante" di Marco Martinelli. 

Nel 2005 è in scena a fianco di Ermanna Montanari ne La mano, de profundis rock. Nel 2005 è in scena ne La canzone degli F.P. e degli I.M., “lettura pubblica” dal testo omonimo di Elsa Morante, con Alessandro Argnani, Luca Fagioli, e Alessandro Renda. 

Nel 2006 interpreta il doppio ruolo del Maestro di scuola e del Barone di Mordax in LEBEN, spettacolo che insieme a Sterminio compone il “dittico sul male”, concepito come autoritratto di compagnia. 

Nel 2007 è in scena nel ruolo di Bordure nello spettacolo Ubu buur, nuova “messa in vita” de I Polacchi con un coro di adolescenti di Diol Kadd, villaggio nel cuore del Senegal. Con Ermanna Montanari si occupa anche dei costumi dello spettacolo. Il lavoro, nato in Senegal, debutta in sede europea al Festival des Francophonies di Limoges (Francia) ed è ospitato in Italia negli importanti Festival internazionali Teatro Festival Italia a Napoli e VIE a Modena. 

Nel 2009 debutta con ODISÉA “lettura selvatica” di Tonino Guerra, in cui per la prima volta si cimenta da solo in un lavoro-esercizio per affinare l’uso del dialetto romagnolo come lingua di scena.  

Nel 2010 è in scena in entrambi gli spettacoli che la compagnia dedica a Molière: nella coproduzione italo-belga detto Molière, è insieme ad Alessandro Argnani l’unica presenza italiana all’interno di un cast composto da più di 30 fra attori e adolescenti belgi e francesi. Mentre ne L’Avaro veste i panni di Cleante, il figlio vanesio di Arpagone interpretato da Ermanna Montanari. 

Nel 2012 partecipa alla creazione di PANTANI, scrittura originale di Marco Martinelli sul grande ciclista romagnolo, dove interpreta 5 personaggi tra cui il bandito Vallanzasca e Roberto Conti, fidato amico e gregario di Marco Pantani.

Nel 2014 è in scena in VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI, spettacolo teatrale da cui è stato tratto anche un film sempre per la regia di Marco Martinelli e Ermanna Montanari a interpretare l’eroina birmana Nobel per la pace. Firma lo spettacolo e il film anche in veste di assistente ai costumi.

Nel 2015 debutta con E’ BAL, tratto da un poemetto in lingua romagnola di Nevio Spadoni. Lo spettacolo riprende il lavoro sul dialetto come lingua di scena intrapreso con il precedente  ODISÉA. Per la prima volta l’intera ideazione e realizzazione dello spettacolo è avvenuta in piena autonomia avvalendosi della collaborazione musicale di Simone Marzocchi, poliedrico musicista e compositore col quale collabora da diversi anni all’interno del percorso non-scuola con l’università di Ravenna e che in questa opera lo affianca dal vivo sulla scena.

Nel 2017 è la volta di Va pensiero, altro lavoro corale della compagnia per il testo e la regia di Marco Martinelli.

Nel 2018 riprende il percorso iniziato con E’ BAL e mette in scena MACBETTO o la chimica della materia, trasmutazioni da Giovanni Testori dove firma ideazione, spazio e costumi  e nella parte di Macbetto divide la scena con Consuelo Battiston della compagnia Menoventi e Eleonora Sedioli di Masque Teatro, realizzando una coproduzione artistica fra tre importanti compagnie romagnole.

Per il Cantiere Dante da vita alla figura di Renaud (frammento estratto da Venezia Salva di Simone Weil) per l’INFERNO del 2017, e a quella di Manfredi per la seconda cantica del PURGATORIO del 2019.

Nel 2001 ha partecipato come aiuto regista di Maurizio Lupinelli al Woyzeck coprodotto dall’Associazione Pleiadi e dal Teatro Comunale di La Spezia. 

Dal 2002 è guida nei laboratori non-scuola.

Nel 2003 conduce con Mandiaye N’Diaye un laboratorio teatrale sul Pluto di Aristofane nel villaggio senegalese di Diol Kadd.

Nel 2007 è guida in ARREVUOTO, progetto triennale del Teatro Mercadante a cura di Roberta Carlotto, diretto da Marco Martinelli, che porta l’esperienza della non-scuola ravennate a Napoli e Scampia. 

Nel 2008 conduce un laboratorio a Lido di Classe con 5 transgender brasiliani, portando in scena al Teatro Rasi un lavoro su Minnie la candida di Massimo Bontempelli.

Nello stesso anno è ospite del festival Settembre dei Poeti, prestigiosa rassegna di poesia che si svolge a Seneghe in provincia di Oristano, dove viene chiamato per leggere un’antologia delle poesie di Raffaello Baldini, introdotta da Franco Loi. Negli anni successivi continua a partecipare al festival portando l’esperienza della non-scuola. Dopo aver collaborato negli anni alla ideazione del festival, nel 2016 ne firma la direzione artistica.

Nel settembre 2010 è con Alessandro Renda guida di un laboratorio su Vladimir Majakovskij a Rio de Janeiro, frutto di una collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana di Rio de Janeiro e la ONG Galpao Aplauso.

Nel 2011 è guida in Eresia della Felicità, creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij. Evento straordinario in occasione di Santarcangelo 41, festival internazionale di teatro diretto quell’anno da Ermanna Montanari, in cui sono state riunite tutte le “tribù” della non-scuola seminate in giro per il mondo.

Nel 2012 è guida insieme a Laura Redaelli di Eresia della Felicità a Venezia, con la direzione artistica di Marco Martinelli. Questo progetto insieme a quello di Santarcangelo riceve il Premio Speciale Ubu 2012.

Nell’estate del 2015 è ancora nella squadra delle guide che da vita alla seconda edizione di Eresia della Felicità svoltasi a Milano all’interno delle manifestazioni per l’EXPO, in collaborazione con l’associazione OLINDA che opera all’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.

Dal 2008 è responsabile dell’archivio costumi del Teatro delle Albe.

Roberto Magnani ha pubblicato su riviste come Lo straniero e Gli Asini (diretta da Goffredo Fofi) e Venezia Musica e dintorni (diretta da Leonardo Mello per Fondazione Venezia), e sul libro Il Teatro salvato dai ragazzini. Esperienze di crescita attraverso l’arte (a cura di Debora Pietrobono e Rodolfo Sacchettini, edizioni dell’Asino).

Al di fuori del lavoro con le Albe ha collaborato diverse volte con la compagnia ravennate Fanny e Alexander, prima in diverse performances al Coccoricò di Riccione e nel 2019 e 2020 partecipando all maratona Infinite Jest nel ruolo di Hal Incandenza, protagonista del romanzo di David Foster Wallace. Ha inoltre partecipato alla produzione radiofonica Verdesche, diretto da Alessandro di Robilant, per la rassegna Al presente, a cura di Anna Antonelli, trasmessa su Radio Rai 3. Nel 2005 partecipa al il programma Storyville di Radio Rai 3, nell’episodio dedicato ad Eminem.

Nel campo cinematografico è protagonista del film La destinazione, regia di Piero Sanna nel 2000.